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Il Codice di Amministrazione Digitale (CAD) è un insieme di disposizioni, che presiede all'uso dell'informatica come strumento privilegiato nei rapporti tra la pubblica amministrazione e i cittadini italiani. È stato emanato con Decreto legislativo del 7 marzo 2005, n. 82, a seguito della delega al Governo contenuta all'articolo 10 della legge 29 luglio 2003, n. 229 (Legge di semplificazione 2001) ed è entrato in vigore il 1 gennaio 2006. Esso ha lo scopo di assicurare e regolare la disponibilità, la gestione, l'accesso, la trasmissione, la conservazione e la fruibilità dell'informazione in modalità digitale utilizzando con le modalità più appropriate le tecnologie dell'informazione e della comunicazione all'interno della pubblica amministrazione, nei rapporti tra amministrazione e privati e in alcuni limitati casi, disciplina anche l'uso del documento informatico nei documenti tra privati. Dopo l'entrata in vigore, il Codice è stato oggetto di una serie di correttivi (decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 159) la cui emanazione era stata autorizzata dalla legge-delega n. 229 del 2003. Anche l'art. 16 del Decreto anti-crisi (Decreto legge 185/2008, oggi convertito in Legge n. 2/2009) ha modificato i commi 4 e 5 dell'art. 23, prevedendo per la copia firmata digitalmente lo stesso valore dell'originale senza obbligo di autentica da parte di notaio o di altro pubblico ufficiale, salvo i documenti da indicare con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Altre modifiche sono state introdotte dalla legge 18 giugno 2009, n. 69, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102; importanti variazioni ed integrazioni sono state introdotte dal decreto legislativo 30 dicembre 2010, n. 235, modificando 53 articoli su 92 originari e introducendo 9 articoli.Â